domenica 31 ottobre 2010

Sfide in Piscina

Probabilmente il duo Mogol/Battisti che sosteneva che "guidare a fari spenti nella notte per vedere se è cosi difficile morire", non era mai stato nella stessa corsia in piscina con un diciottenne.

Pur non essendo il sottoscritto molto competitivo in materia sportiva, qualcosa è scattato in me. Perdere metro dopo metro distanza, subire la coda dello sbarbatello, vedere attraverso gli occhialini la schiumetta alzata dalla sua potente gambata, è stato troppo.

Ho aumentato il ritmo, bruciato dapprima gli zuccheri della marmellata, poi quelli delle macine, poi il capuccino, poi i marzapane, poi quelli del caffè, poi il succo di frutta (ma quanto cacchio ho mangiato stamattina??), poi i redisui della cena della sera prima, poi le provviste di colesterolo. Attraversando diversi stadi di incoscienza, dal sogno ad occhi aperti all'apparizione della Madonna delle Grazie che mi porgeva una bombola di ossigeno, sono riuscito a stare dietro all'adolescente Hulck.

Arrivo dopo di lui distanziato di sola metà vasca, tocco la sponda, con un fiatone asmatico, la sensazione di aver corso una maratona con la bimba addormentata in braccio, ma erano solo una decina di vasche, riemergo, mi sfilo gli occhialini per guardare meglio il mio inconsapevole killer.

Il Raul Bova della murgia, spallacce, fisico muscoloso, mi guarda e mi sorride con un vezzo che assomiglia a quello del cassiere della posta quando consegnava a mia nonna la pensione....."vecchio, ecco quello che ti devo!!"...sono tornato a casa deluso....

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