martedì 2 novembre 2010

Cattedrale di Raymond Carver

Devo ringraziare la mia prima seria influenza presa in quest'anno per aver potuto concludere il mio primo libro di Raymond Carver. Certo, disteso sul divano in una sorta di dormiveglia, infreddolito, con dolori d'appertutto, leggere una delle dodici storie dal nome "Febbre", è stata una esperienza molto "dolorosa".

Il libro è una raccolta di umanità, di ritratti di esseri umani in tutti i nostri vizi, con i dolori del corpo e dell'anima. I personaggi sono sempre persone comuni che si scontrano con la vita reale descritti con uno "...sguardo cosi cristallino da spezzare il cuore", come commenta il Washington Post. La cosa certa è che è un modo di scrivere e descrivere la realtà che non avevo mai ritrovato prima in altri autori e libri, e per questo molto affascinante.

Ogni storia è sospesa nel libro in una sfera narrativa autarchica che nasce con la prima parola e termina con l'ultima, spesso lasciandoti in una atmosfera sospesa, come alla fine di un brano musicale che sfuma su un accordo 7+.

E' un libro che consiglio, un viaggio non solo nell'america dei non vincenti, ma negli essere umani non protagonisti, un viaggio nelle nostre intimità, nei nostri pensieri e istinti più celati.

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